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Altri due incidenti mortali, a Limone Piemonte e sul Gran Paradiso, ma le valanghe non centrano


Per la legge dei grandi numeri (che frequentano la montagna in questi giorni) e perchè i morti sulla neve fanno più notizia dei morti per incidenti automobilistici (è bene ricordare che nel 2012 sono morte 3650 persone e 260500 sono stati i feriti per incidenti automobilistici), anche oggi siamo a raccontare di due vite spezzate in montagna. In modi molto diversi tra loro, accomunati solo dal fatto di essere entrambi francesi.

Ritrovato in mattinata il corpo del giovane francese, Julien Gruss, 29 anni, di Nizza, nel Vallone Cabanaira, il classico fuoripista di Limone Piemonte in provincia di Cuneo.

L’allarme per la sua scomparsa era stato dato già nei giorni scorsi dalla sorella, che non l’aveva visto rientrare dalla vacanza. Il ritrovamento della sua automobile nel piazzale di Limone Quota 1400, ha permesso ai soccorritori di restringere le ricerche, e una sommaria ricostruzione attribuisce il decesso ad una caduta con la testa contro una roccia.

Altro discorso per lo scialpinista trovato morto sul Gran Paradiso l’unico 4000 italiano. Era reduce dalla salita della parete Nord, quindi un’impresa non da poco, e stava tornando al rifugio Chabod per la via normale con gli sci. A questo punto forse una scivolata su una lastra di verglass o di ghiaccio e la caduta fatale. Il suo compagno lo ha cercato per tutta la notte, poi quando è arrivato al rifugio Chabod, verso le 7:30 del mattino, ha lanciato l’allarme, da qui l’intervento del Soccorso Alpino e il ritrovamento del cadavere.

Due incidenti mortali che nulla hanno a che fare con l’allarme valanghe gridato ai 4 venti in questi giorni, ma che continuano a fare allarmismo sulla frequentazione della montagna, dimenticando di dire l’unica cosa sensata, cioè che in montagna il rischio “zero” non esiste, nemmeno nella montagna addomesticata delle stazioni invernali, e che quindi bisogna allenarsi, attrezzarsi e documentarsi. E adesso vedremo i provvedimenti che saranno presi in seguito alle indagini della procura torinese; sicuramente un giro di vite nei controlli, con i gendarmi ad inseguire i malcapitati pinocchi sulle montagne, che credono alla favola della libertà del freeride…

Più che fare tanta repressione, forse sarebbe meglio fare tanta educazione alla montagna, anche con un video come questo, un pezzo unico di storia dell’alpinismo con Reinhold Messner e Walter Bonatti.

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.